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Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

lunedì 22 ottobre 2012

Può esserci amicizia tra uomo e donna?

Antico, annoso problema sul quale da sempre dibattono filosofi, sociologi, psicologi, pranoterapisti, cialtroni e fattucchiere, senza giungere ad una conclusione. Oscar Wilde diceva "fra uomo e donna non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia". Ma egli era amante della provocazione, oltre che un tantino misogino, e dunque lo metterei da parte. Scrivo queste riflessioni, non perché solo ora sia giunto ad una conclusione, ma perché una persona con la quale intrattengo uno scambio epistolare quotidiano ed assai piacevole, mi ha messo di fronte, per l’ennesima volta, a questo dilemma. E così, quelle poche certezze che mi ero conquistato a duro prezzo negli anni, sono di nuovo diventati dilemmi amletici. Per avere le idee più chiare (voi mi direte, ma non hai proprio un cavolo da fare? Rispondo volentieri: non avendo hobby devo pur tirare fine serata…), durante il w-e ho fatto una breve ricerca su internet, soprattutto sui blog d’opinione: e la sorpresa è stata sbalorditiva. Alla domanda delle domande la quasi totalità degli internauti, non solo risponde in maniera affermativa, ma dimostrava anche un entusiasmo sfrenato nell’esaltare la potenza, bellezza, spiritualità, sublimità, e chi più ne ha più ne metta, di questo sentimento. Non un briciolo di dubbio, neanche semplicemente abbozzato. L’amicizia tra uomo è donna non solo può esistere, ma è anche tra i sentimenti più forti che esistano nell’intero cosmo. Alla fine, dopo il decimo blog, ho chiuso tutto e me ne sono andato a leggere Maurizio Milani. D’altra parte lo shampoo l’avevo fatto, il Biancosarti già bevuto…, non c’era altro da fare.
Stamane però, aprendo internet, ho trovato un’altra mail della persona di cui all’inizio del ragionamento - molto completo - . E così, dopo aver pensato di archiviare la faccenda, o se non altro rimandare ad altro momento più propizio, sono nuovamente qui a ragionare. O meglio sragiona. A questo punto non potendo vivere nel dubbio, mi si ripropone la domanda. Tempo fa pensavo, senza mezzi termini, che l’amicizia uomo-donna fosse una contraddizione in termini. Ma il mio passato affonda le radici in una cultura - prudentemente parlando - totalitaria. E quindi lo lascerei da parte. Oggi invece, opportunamente riconvertito su posizioni più moderate, ho un’opinione diversa: la mia tesi sostanziale, maturata dopo anni e anni di riflessione ragionata, è che l’amicizia tra uomo e donna possa sì esistere, ma solo e soltanto nella circostanza data che tra i due (o per lo meno in uno dei due) non sussista alcuna attrazione reciproca di tipo fisico. Mi spiego: se in luogo dell’amicizia, o anche come substrato, si innescano dinamiche che hanno a che fare con l’attrazione sessuale, queste ultime prevalgono inevitabilmente sul sentimento dell’amicizia. E così, nella migliore delle ipotesi, si rischia di rovinare il rapporto, se pure questo c’è mai stato in questi termini. E quand’anche, con uno sforzo immane, si arrivasse al compromesso di riconoscere sì l’attrazione (“è proprio una strafica…, ma siamo solo amici”), ma al contempo di dare a questo rapporto il nome di amicizia, beh mi spiace dirlo, ma la prima cosa che mi viene in mente è: ipocrisia. D’altra parte anche Shakespeare sosteneva: “L’amicizia è fedele in tutto, tranne che nei servigi e nelle faccende d’amore”. Così come quei rapporti sentimentali esauriti, nei quali si sostiene che estinto l’amore sopraggiunge l’amicizia. E che amicizia…! Come diavolo è possibile, mi sono sempre chiesto, sostenere una tesi del genere. D’accordo che siamo tutti diversi, ognuno è fatto al proprio modo, tutto giustissimo. Ma com’è possibile degradare l’amore, che è un sentimento totalizzante, al rango di amicizia, sentimento completamente differente, che si gioca su dinamiche del tutto diverse dall’amore. Ritorna sempre quella parola: ipocrisia. Che poi occorrerebbe prima di tutto intendersi sul cosa s’intenda per amicizia: comune modo di sentire e vedere la vita, stessi interessi, cameratismo, goliardia, condivisione di passioni, opinioni, affinità elettive. Cos’è l’amicizia? Forse la vera domanda è questa. La maggior parte delle definizioni che ho trovato dicono ciò che non è: la descrivono partendo dal negare tutto ciò che non è amicizia. Altre dicono ciò che fa, come si manifesta. Nessuna però la descrive nella sua essenza. Max Jacob così scrive: “Le amicizie non sono spiegabili e non bisogna spiegarle se non si vuole ucciderle”. Già, forse è proprio questo il senso: l’amicizia è qualcosa d’irrazionale, non spiegabile. A me basta pensare a quest’immagine: un sentiero, due persone con lo zaino, un mondo da scoprire. Tutto il resto è divagazione. E voi come la pensate?

1 commento:

  1. Per l'amicizia fra uomo e donna direi proprio - a fronte delle mie esperienze - che può esistere, ma solo a patto di un totale e reciproco disinteresse fisico. Per lui, lei dev'essere una cozza, per lei lui dev'essere asessuato. E questo può accadere, però è difficile; nel mio caso è successo un paio di volte, una a Roma e una a Milano: su di me metto la mano sul fuoco, non ho mai provato nessun "pensiero tinto", ma su di loro? Non posso ovviamente giurare lo stesso (Salvo)

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