Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

martedì 2 ottobre 2012

Weekend in città: il più costoso a Venezia, meno caro a Perugia

Questo stando ad una ricerca condotta da TripAdvisor basandosi sui dati del "TripIndex", l'indice di comparazione prezzi per una serata fuori in alcune città italiane di spicco. La ricerca ha preso in considerazione le voci di costo sostenute da due persone per un cocktail pre-pasto, un pasto, taxi e una notte in albergo nei mesi di settembre e ottobre. Tra 141 citta' prese in esame, nella citta' lagunare si arriva a spendere piu' del doppio del capoluogo umbro: rispettivamente 357,96 e 146,09 euro.
Tra le città più convenienti vi sarebbero anche Palermo, Napoli e Siena. Per gli spilorci più feroci invece da evitare assolutamente Roma, Milano e Firenze. Certo tutto ciò è aggirabile qualora siate persone scaltre e sagaci, adattabili alle situazioni più estreme e pronte a cogliere ogni possibile spiraglio di risparmio...! Qualche tempo fa La Loggia del Listone non resistette alla tentazione di assistere alla Festa del Redentore a Venezia...! Ecco uno stralcio del racconto tratto da "Il Cialtrone": Il giorno della partenza era uno dei venerdì più torridi degli ultimi venticinque anni. Carlo ed io per risparmiare - in quel periodo avevamo raggiunto un livello di taccagneria a dir poco patologico - scegliemmo un orrendo regionale superaffollato e con temperature che sfioravano i quaranta gradi centigradi all’ombra. Renzo invece optò per un Euro Star, con tanto di prenotazione obbligatoria, e non perché fosse meno attaccato al vil denaro - anzi anch’egli poteva definirsi a buona ragione uno spilorcio matricolato - , ma perché quelle carogne dei suoi datori di lavoro non gli avevano concesso di uscire in tempo utile per prendere il nostro treno. Durante le due ore di viaggio ci scambiammo alcuni sms: «Oh, qua siamo in piedi vicino al cesso e c’è un caldo che si schiatta - gli scrissi - A te come butta?». «Lascia stare va, non farmi parlare: l’aria condizionata non funziona e i finestrini sono sigillati con lo stagno. Ed ho pure pagato il doppio di voi: mi vien da piangere».
Giungemmo quasi contemporaneamente alla stazione di Santa Lucia. Sulle gradinate che danno sul Canal Grande c’era una folla di gente che si muoveva frene-ticamente: c’era un’afa che toglieva il respiro. Ci sedemmo per qualche minuto a contemplare quella scena: Venezia aveva pur sempre un fascino unico al mondo. «Oh - fece Renzo - , ma avete visto quante belle ragazze che ci sono da queste parti?». Il nostro amico aveva ragione, c’era un via vai continuo di donne molto avvenenti, perlopiù straniere, vestite tra l’altro in maniera assai succinta a causa del gran caldo. «Ci sarebbe da trasferirsi per qualche tempo da queste parti - fece con voce nasale il sagace Carletto - altro che Milano». «Già - commentai - , forse da queste parti la vita costa un po’ di più, ma vuoi mettere?». «Eh di più… - disse Carletto - , più caro di Milano non c’è niente in giro: fidati. Pensa che ieri mattina ho prelevato cinquanta euro, e mo li ho già finito (sic). Sono a zero». «Eh, possibile?» - esclamai incredulo. «E si guarda, solo in pizzeria ho pagato venticinque euro…». «E gli altri venticinque? Si capisce che ieri sera sei uscito, magari sei andato come al solito al bar a bere il Rabarbaro Zucca e hai speso». «No, niente di niente». «Allora ti hanno rubato» - conclusi.

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