Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

lunedì 19 dicembre 2011

Sulle orme di Francesco

Trecidi racconti di viaggio narrati da Yanez, vagabondo d'oggi sui sentieri polverosi d'Italia e d'Europa. Dalla Provenza al Delta del Po, dalle Calanques di Marsiglia alle Dolomiti, fino ad arrivare al "Cammino di Francesco" - dal Santuario de La Verna ad Assisi - vero e proprio pellegrinaggio laico dei nostri tempi. Zaino in spalla e scarponi ai piedi, si parte sempre in compagnia, avvolti da situazioni corali, spesso comiche e goliardiche, alla scoperta del piacere del viaggio, della fatica ripagata dalla bellezza dei luoghi che si incontrano lungo la via, della meta conquistata un passo dietro l'altro. Sono viaggi di pochi giorni, esperienze rapide e concrete, vissute tra persone che spesso non si conoscono tra di loro e che forse mai più si ritroveranno. Ed è proprio per tale motivo, che in quel breve lasso di tempo, si verifica la più straordinaria delle intensità esistenziali. E così, affrancati dagli inutili orpelli delle comodità quotidiane e dai punti di riferimento certi, ci si incammina tra le meraviglie della Natura alla scoperta del prossimo e di se stessi. vai alla pagina del sito e leggi il primo capitolo
leggi anche la segnalazione dell’associazione Le Vie dei Canti

martedì 13 dicembre 2011

Impariamo dagli indigeni delle Isole Andamane

Cari amici, devo confesservi che ultimamente la situazione economica comincia a stancarmi: se prima le notizie sull'aumento dello spread, sui tassi dell'inflazione e sui dati sulla produzione mi perplimevano (per dirla alla Bonolis) ora, senza essere falso moralista, mi hanno proprio rotto le palle. Ma com'è che per millenni l'umanità ha potuto fare a meno di questi cialtroni delle Borse ed ora invece dipende tutto da loro. Ma si può mettere nelle mani di questi affaristi da strapazzo le sorti dell'umanità? E ancora, ma ci voleva un consiglio di facoltà (per autorevole che sia) per aumentare l'Iva, la benzina e per fottere pensionati e povera gente??? Non so che dirvi! In più ho fatto anche il conteggio pensione messo on-line dal Corriere della Sera: sono scoppiato a ridere senza averlo deciso prima.
Ad ogni modo una speranza c'è: fare come fanno gli indigeni delle Isole Andamane.
"Questa settimana voglio raccontare degli indigeni delle Isole Andamane. Che c’importa di costoro, dirà il lettore, nel momento in cui l’Occidente attraversa una crisi che potrebbe farlo crollare da un momento all’altro? Ci può interessare come utile confronto con una comunità che ha preso una strada opposta alla nostra. Le Andamane sono divise in due parti. Una turisticizzata, «civilizzata», con tutto ciò che ne consegue. In altre, poche, isole vivono indigeni che non hanno mai voluto integrarsi, scientemente, nel modello egemone. Appartengono alla categoria, ormai in via di estinzione, di quei popoli che noi chiamiamo presuntuosamente «primitivi» e i tedeschi, più correttamente "naturvolker" (popoli della Natura). Questi andamanensi non sono affatto scorbutici, semplicemente non vogliono che qualche rompiscatole arrivi con la pretesa di cambiare i loro equilibri millenari". continua a leggere l’articolo di Massimo Fini

martedì 6 dicembre 2011

Nei boschi della Tuscia

Nel verde ombroso dei boschi della Tuscia si incontrano tracce di vita antica, etrusca, dimenticata e riscoperta.
E sulle pietre porose coperte dal muschio ci sono incavi dove gli uccellini possono bere.

Le righe di Terzani lette per caso alcuni giorni fa mi hanno riportato alla mente quei luoghi.