Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

venerdì 12 ottobre 2012

L'uomo del destino

Ebbene si, lo ammetto. Ieri mattina, tra l’arresto di un assessore e l’avviso di garanzia ad un consigliere - ormai notizie all’ordine del giorno - , sono stato costantemente attento alla nuotata di Beppe Grillo nello stretto di Messina. Ogni due minuti, scosso da un impulso compulsivo, mi collegavo al sito del Corriere della Sera e vedevo a che punto era. Parte, non parte, il tempo avverso, le correnti…, era tutta un’attesa spasmodica di sapere se il leader del Movimento Cinque Stelle si sarebbe cimentato o meno nella traversata di quei tre chilometri che separano la Calabria dalla Sicilia. Dalle immagini si vedeva una folla di persone con ombrelli e mantelline anti-pioggia che vagava in cerca del “comico” genovese, tutti curiosi - qualcuno in ansia - per quel difficile cimento. Alcuni gli sconsigliavano di tentare, altri lo incitavano…, c’era un clima di attesa incantata, come se stesse per assistere ad uno spettacolo periglioso in cui il beniamino rischia, se non altro l’onore. E così attendevo anch’io, pronto ad entusiasmarmi per il bel gesto dell’eroe. E poi, tutto d’un tratto, eccolo partire tra le urla d’incitamento degli spettatori. Bracciata dopo bracciata Grillo si è allontanato al largo, verso le coste siciliane. Ed io sempre lì dietro il pc a seguirlo, con gli occhi sgranati e le labbra semiaperte.
Sulle barche che gli facevano da scorta c’erano molte persone che gli gridavano consigli, lo incoraggiavano, gli davano ragguagli sulla rotta e le distanze. Il tutto in un crescendo di patos. L’arrivo dall’altra parte dello stretto è stato accolto con urla di gioia da parte di una folla festante. Grillo, toltosi occhialini e pinne, ha fatto il segno della vittoria. E io, come al solito di fronte a questi gesti forti e un po’ retorici, mi sono quasi commosso. Mi direte, ma questa è una dichiarazione di voto. Ebbene sì, lo confesso. Non avrei motivo di nascondermi. Alle prossime elezioni di primavera - e che arrivino il prima possibile aggiungo - il mio voto andrà al Movimento Cinque Stelle. Dopo lunga riflessione e confronto con alcuni amici, espertissimi di cose politiche, mi sono convinto in questo senso. Non disperderò più la mia preferenza su un partito che purtroppo, a dispetto delle mille battaglie per la legalità, non riesce a guadagnare voti. Ed oltretutto continua a scegliere inopinatamente persone che si rivelano degli emeriti farabutti. Occorre dare più forza possibile al nuovo, bisogna cambiare davvero quest’orrendissima classe dirigente, ci vogliono facce nuove, persone svincolate dalle vecchie logiche di partito. In fondo siamo una democrazia…, è giusto che ci sia un ricambio. Gli ultimi sondaggi, ammesso e non concesso che le proiezioni abbiano un’attendibilità data l’enorme quantità di indecisi, danno i “grillini” al 18%. Questo vuol dire, in termini concreti, portare in Parlamento tra gli 80 e i 100 deputati solo alla Camera. Ma che prezzo può avere togliere la sedia dal culo a 100 vecchi arnesi della politica, di quelli che si sono spalmati dalla notte dei tempi uno strato di bostik sulle terga e si sono alloggiati in seduta permanente. Ecco, non fosse che per questo, il mio voto sarà per Grillo, l’ennesimo “Uomo del destino”. Tanto peggio di così…! Auguri.

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