Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

mercoledì 7 novembre 2012

Può esistere l'amore (o l'amicizia) a distanza?

Quand’ero ragazzo e frequentavo la mia compagnia di amici, spesso mi soffermavo a pensare al futuro, un futuro molto lontano e per questo suggestivo e fantasioso. M’immaginavo che da lì a molti anni ci saremmo trovati ancora tutti insieme, invecchiati e carichi di vita, intorno ad un tavolo, a bere, fumare e parlare di noi e del resto del mondo. Certo qualcuno nel frattempo ce lo saremmo perso per strada, altri si sarebbero inevitabilmente rincoglioniti, prostata, artrite e tutto il resto. Questo è più che naturale. Però nella sostanza quel gruppo di amici sarebbe restato per sempre là, seduto a quel tavolo. Ricordo che, un po’ per ridere, un po’ per dare un tono di prosaicità al ragionamento dicevo: «Ma ve l’immaginate quando, tra cinquant’anni davanti al barbera, penseremo alla nostra gioventù… a tutto quello che avremo vissuto e poi sicuramente qualcuno se ne uscirà con la frase: “E sì…, bei tempi…! Ve lo ricordate il povero Alessandro…, era il migliore tra tutti noi…”».
Scoppiava sempre una gran risata, e a quel punto immancabilmente il buon Alessandro di turno si toccava prudentemente entrambi i testicoli. Poi col passare degli anni quella vecchia compagnia, che reputavo tetragona ai colpi del tempo, si è inevitabilmente persa. Ognuno rapito dalla propria strada, assorbito dal vortice degli avvenimenti che il fato ci butta ogni giorno tra i piedi. Senza considerare che molti, oltreché perdersi nelle affinità, si sono anche allontanati materialmente dal proprio luogo di nascita per i più svariati motivi. E quindi il distacco è stato completo. Negli anni poi ho conosciuto molte persone, i miei viaggi mi hanno portato a incontrare amici con residenze anche molto lontane e che mi hanno aperto nuovi orizzonti, nuovi modi di vedere il mondo. Cose che probabilmente, blindato nella vecchia compagnia, non avrei mai assaporato. E dunque, a conti fatti, non sento più di rimpiangere quelle vecchie amicizie domestiche del bar sotto casa. Certo pensando a quegli anni, inevitabilmente si affaccia un po’ di nostalgia, soprattutto perché tendiamo a identificare l’infanzia con il momento più felice della nostra esistenza. Ma questo non toglie che l’esperienza e le nuove relazioni umane sono la linfa vitale della vita. Ovviamente gestire un rapporto a distanza non è così semplice come scendere in strada giù all’angolo. Ma con un po’ di sforzo e buona volontà si riesce a gestire il tutto. Questa riflessione mi è sorta leggendo i dati di un sondaggio condotto dal sito “Aristofonte.com” su un campione di due mila persone intervistate sul tema dell’amore a distanza. E’ vero che l’amore e l’amicizia sono comunque due sentimenti diversi e specifici, ma le riflessioni che possono essere fatte sulla “distanza” credo abbiano comunque delle analogie. Stando alla ricerca i rapporti a distanza sarebbero più duraturi e frequenti, anche perché la tecnologia odierna - soprattutto i social network - consente di “gestire le questioni amorose via internet, a discapito delle tradizionali discussioni faccia a faccia”. Il 48% degli intervistati sostiene che tra i vantaggi di queste relazioni vi sarebbe il rispetto degli spazi personali; il 39% invece ritiene che grazie alla distanza c’è un’ottimizzazione della qualità del tempo. Negli ultimi dieci anni pare inoltre che il 62% delle donne intervistate abbiano sperimentato almeno una volta una relazione a distanza. E così, volendo dare retta a questo sondaggio, le relazioni umane a distanza funzionerebbero. Già, ma come? Che intensità può avere un rapporto di questo genere, che spessore, che prospettiva. Corrado Alvaro sosteneva che “la lontananza è il fascino dell’amore. Amarsi vicini è difficile”. Si però dalla tradizione popolare ci giunge il millenario proverbio “lontani dagli occhi lontani dal cuore”. Come a dire che alla mancanza di qualcuno, dai e dai, ci si abitua. Per non parlare poi di Properzio che ribalta ancora la faccenda: “Quando l’amante è lontano, più caldo si fa il desiderio; l’abitudine rende fastidioso l’amato”. Conosco molti amici che vivono a distanza la loro relazione ed io stesso in passato ho avuto qualche esperienza del genere. Se dovessi riassumere il tutto con un aggettivo, direi: faticoso. Già, una gran fatica sia fisica che emotiva. Una storia a distanza ha bisogno di grande energia, di passione intensissima, di straordinario entusiasmo. Mi direte, ma ogni amore necessita di questi elementi. Sicuro, ma una storia a distanza, oltre a tutto il resto, ha la necessità appunto di abbattere il muro della lontananza, di sconfiggere la nostra pigrizia, indolenza, la nostra affievolita vitalità. Parlo per me, naturalmente. Tempo fa ho conosciuto una ragazza che abitava a Desenzano, sul lago di Garda. Provavo per lei qualcosa, un sentimento che non sapevo ben definire. La frequentai per un po’ di mesi, ma poi per me compiere quella distanza diventò davvero un’impresa improba. E così cedetti alla mia infingardaggine e non la rividi più. Quale fu il motivo per cui, se prima con qualche sforzo, riuscivo a trascinarmi fin là, dopo un po’ per me quel viaggio divenne un ostacolo insuperabile? Non l’amavo, forse è semplicemente questa la spiegazione. Forse davvero l’amore - così come l’amicizia vera, aggiungerei - è capace di restringere la dimensione spazio/tempo. Forse solo questa forza può avere la meglio su qualunque ostacolo o lontananza. A conti fatti non ho le idee molto chiare. Soprattutto leggendo dal sondaggio che la metà degli intervistati ritengono gradevole la relazione a distanza in quanto ognuno ha i propri spazi personali. E io sciocco che pensavo che l’amore fosse condividere tutto, ogni attimo, ogni momento, ogni respiro. Lasciare la propria condizione di individualità assoluta a favore della dualità. Mi viene da pensare che se la distanza è un vantaggio perché ci consente più spazio d’individualità…, qualcosa è cambiato veramente…! O no? Ve l’immaginate Romeo che invece di dire a Giulietta “Ho il mantello della notte che mi nasconde… però se non mi ami fai pure che mi trovino… sarebbe meglio morire per mano loro che continuare a vivere senza il tuo amore…” dice “Senti bella, ti voglio bene…, d’accordo… tutto quello che vuoi…! Però io da una parte e tu dall’altra, così ognuno rispetta gli spazi personali dell’altro”. A occhio e croce la loro storia non sarebbe giunta fino a noi.

Nessun commento:

Posta un commento