Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

giovedì 6 novembre 2014

Motilità, un dramma dei nostri giorni

Avete mai visto la pubblicità di BEBA C (nome inventato ovviamente) in televisione? Negli ultimi giorni si può osservare su quasi tutte le emittenti, e in diverse fasce di orario e ascolto. Di cosa si tratta? Semplicissimo: si vede una modella vestita da astronauta - senza il casco - che corre con sguardo truce (e vorrei anche vedere, visto quello che l’attende) lungo dei corridoi illuminati da luci al neon. Dove va la modella? La sua è una missione speciale: al secondo piano di uno stabile c’è una signora di mezza età che soffre di una stitichezza cronica e potenzialmente clamorosa. Ebbene, la nostra modella - bellissima peraltro - è la personificazione di una supposta effervescente in grado di portare sollievo alla disperata…! Come termina la vicenda? Come tutte le storie a lieto fine, anche questa si conclude in allegria: “Missione compiuta”.
Devo ammettere che la prima volta che ho visto questa pubblicità sono scoppiato a ridere senza pudore. Anche perché ad accompagnare le immagini sovviene una grafica animata che illustra il percorso della suppostona… e l’effetto che provoca nell’apposito pertugio. Se l’intento dei pubblicitari era quello di rapire l’attenzione del telespettatore, ci sono pienamente riusciti. Onore al merito.
È un po’ di tempo che faccio caso a questi tipi di reclame, e non per motivi legati alla mia motilità intestinale che - grazie a Dio - è più che soddisfacente. Il fatto è che ultimamente se ne vedono da per tutto, sulle televisioni, sul giornali, sui settimanali…, ovunque. C’è la pulzella, meschina, che soffre le pene dell’inferno, ma poi arriva l’amica intelligente che le consiglia un vasetto di yogurt al bifidus attivo - ne ha una scorta da far impallidire la dispensa di Fantozzi traboccante di pane - e il terribile dramma trova un finale scoppiettante; c’è la cantante sudamericana che fa la danza del ventre per dimostrare che lei, sempre grazie a qualche piccolo aiutino, ha un ottimo rapporto con la sua “regolarità”; e poi ci sono quelli che si rivolgono ai rimedi naturali (erbe, bacche, pozioni magiche…); quelli che si abboffano di confetti lassativiquelli che divorano chili e chili di prugne secche della California, infarinati di portentosa mannite. E nonostante ciò, la stitichezza è ancora tra noi…, una disgrazia che non intende abbandonarci!
Ecco, io non saprei dire se tutti questi tristi problemi sono un fenomeno legato ai nostri tempi (stress, inquinamento, cibi velenosi etc…) o se anche le generazioni prima della nostra hanno sofferto alla stessa maniera. So solo che l’industria del settore - e quella pubblicitaria al traino - stanno facendo affari d’oro. Con quali risultati proprio non saprei: bisognerebbe lanciare un sondaggio (“stitici di tutto il Mondo fateci sapere qualcosa…”)
Tuttavia, se mi è consentito un consiglio ai nostri lettori che soffrono di questo tragico disturbo, mangiate LENTICCHIE. Da fonte più che certa… pare che siano portentose…!

P.S. Quante monete avranno dato a quella splendida modella per questa strabiliante performance interpretativa? Mah… chi può dirlo…?!?! Però sono convinto che se avessero affidato a qualcuno di noi la parte, sarebbe stato molto più convincente il messaggio… Tipo v’immaginate il sottoscritto…, o anche il Trucido (testa grossa)…, che arriva con la cartelletta sottobraccio e le bollicine tutto intorno…, e bussa alla porta di quella disperata che non fa la popò da una settimana - e che vi guarda con una faccia tremendamente sofferente ed angustiata…???? Io sarei scoppiato a riderle in faccia, senza ritegno. Mi sarei buttato a terra e mi sarei rotolato come un bacherozzo acciaccato! Avrei fatto impazzire il regista…, peggio di quello di Febbre da cavallo (“Col fischio…? Senza fischio…?” - “Cacciatemelo via…”)

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