Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

venerdì 20 dicembre 2013

“È il pensiero che conta”. Sì, ma fino a un certo punto…!

Meno cinque a Natale…, eccoci al rush finale. Sul sito di Panorama c’è un bel video che illustra una serie di personaggi alle prese con il momento più delicato della festività: la consegna del dono. Sono situazioni piuttosto ricorrenti, molto spesso imbarazzanti o addirittura comiche. A chi non è mai capitato di sbagliare clamorosamente un regalo, oppure di incorrere involontariamente in una gaffe agghiacciante. Certo poi sta al ricevente atteggiare la dovuta nonchalance, dimostrarsi tetragono ai colpi di ventura, ma non sempre si ha questa fortuna. Ed è proprio in questi momenti che si desidererebbe sprofondare all’istante al centro della Terra e far perdere le proprie tracce per sempre.
Ma andiamo a scoprire qualcuna di queste figure mitiche e anche un po’ mitologiche. Al primo posto troviamo “lo smemorato”: questi è un figuro molto particolare, costantemente con la testa fra le nuvole, mai a giorno di nulla; non sa mai la data, l’ora, dimentica sempre tutte le ricorrenze, si scorda degli appuntamenti. E naturalmente arriva ogni volta a mani vuote allo scambio dei regali. E passi per la prima volta, al massimo per la seconda, alla terza parenti e amici cominciano a malignare forsennatamente: “Farabutto che non è altro: a chi vuole darla a bere? Lo fa a posta: giù la maschera…”. La verità purtroppo è che costui sul serio non si ricorda di nulla, e in queste circostanze l’unica soluzione è nominare un tutore particolare che provveda alle sue mancanze: fattura a 30 giorni.
A seguire troviamo “quello con un pessimo gusto”. Qui invece le malignità sorgono immediate: “Possibile che un essere umano dotato di normale raziocinio possa pensare di regalare una porcheria del genere?”. In effetti di fronte alle scelte compiute da questo soggetto, ci si chiede davvero fin dove arrivi la sua incapacità di discernere il “bello” dal “brutto”, e dove cominci forse un briciolo di perfidia. La linea di demarcazione in questi casi è davvero sottilissima. Un periodo in compagnia si gareggiava a chi faceva il regalo più inguardabile: ma qui c’era una gara di vanto, ed era plateale, alla luce del sole. Quello con un pessimo gusto invece fa tutto in buona fede, sperando (anzi essendo convinto) di fare bene.
C’è poi il cosiddetto “grossista”, ovvero colui che, trovando la buona occasione, compra oggetti in stock. E poi ha anche il coraggio di dire a tutti i destinatari: “Pensa, l’ho visto sul bancone…, e ho pensato subito a te…”. Mentitore da competizione…!
Scendendo ancora nella lista troviamo “il deluso”. Qui non si tratta più del donante, ma del ricevente. Il deluso è una delle categorie più diffuse e presenti nelle case addobbate a festa: egli, al colmo dell’entusiasmo, prende il pacco, lo scarta con una frenesia incontrollabile, e tempo due secondi netti, lascia cadere sul suo volto un’espressione che neanche Luigi XVI davanti alla ghigliottina. E poi non c’è verso alcuno di risollevare tale stato d’animo: l’unico rimedio che ad oggi pare portare qualche beneficio è la fiasca del vino.
A scendere c’è “l’opportunista”, ovvero colui che sfrutta ogni situazione per ottenere un vantaggio per se stesso (tipo regalare del vino che poi anche lui berrà…!); “il riciclatore”, cioè colui che per elezione tende a regalare oggetti ricevuti a sua volta in regalo (ed immancabilmente, e a sua insaputa, spunta fuori una data, una dedica o un augurio indirizzato al primo ricevente…!); “lo spiegone”, vale a dire colui che regala cose talmente fuori dall’ordinario, che sente forte la necessità di fornire adeguate spiegazioni. Il che equivale al tipo che racconta una barzelletta, e poi, visto che nessuno ride, comincia a spiegarla. Da suicidio immediato e senza bigliettino d’addio.
Nella speciale classifica poi non poteva mancare “il trova-tutto”, ossia quel particolare figuro che, all’atto dello ‘scartocciamento’, inizia a raccontare le strabilianti peripezie che hanno portato al rinvenimento di quel rarissimo oggetto ora tra le mani del fortunato ricevente. Si favoleggia di mercatini di periferia introvabili, bottegucce clandestine, fantomatici mercanti giunti dall’oriente in groppa a cammelli e dromedari. La triste realtà, nella quasi totalità dei casi, è che si tratta di reperti scovati nei meandri di cantine e scantinati, abbandonati da epoche immemori.
A seguire troviamo “il pragmatico”, ovvero colui che per non star lì a impazzire tra negozi e bancarelle, prende una bella busta da lettera e ci schiaffa dentro una banconota da venti euro. Quando va bene…!
E poi c’è “l’indeciso”, vale a dire quello che non sa mai districarsi tra le mille scelte che gli si parano davanti. Per non parlare poi delle taglie dei capi d’abbigliamento: sempre immancabilmente sbagliate. Ecco perché questo personaggio - orrore a dirsi - non fa mai mancare lo scontrino al pacco dono.
E per finire le ultime due tipologie: “l’ecologista”, ovvero colui che non si fa scrupolo di regalare oggetti orripilanti purché rispettosi della natura; e “il pasticcione”, cioè lo sbadato che fa confusione con pacchetti e pacchettini e magari consegna all’amica di baldorie un paio di pantofole di lana merino e alla suocera un vibratore a percussione.
Ecco amici, se proprio quest’anno sentite l’irresistibile desiderio di regalare qualcosa a qualcuno, cercate di non incorrere in una di queste antipatiche categorie. E se proprio non vi riesce, consolatevi con il vecchio e sempre attuale adagio: “È il pensiero che conta”. Sarà ipocrita, ma funziona a meraviglia.

Fonte: http://societa.panorama.it/video-divertenti/Stereotipi-Regalo-Natale-Picsel

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