Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

mercoledì 6 febbraio 2013

Basta che respiri…!

“Per lui guarda…, basta che respiri…”.
Questa è la frase classica che si appioppa al soggetto maschile - e qualche volta purtroppo anche femminile - che dimostra di non avere grosse pretese in fatto di aspetto fisico delle potenziali partner. Di solito questi malati di mente amano intrattenere amici e conoscenti vari al bar raccontando le loro agghiaccianti conquiste e performance amatorie: con voce suadente e gesti plateali da prestigiatore romagnolo, attirano l’attenzione degli sfortunati avventori e poi danno il via al tragico spettacolo, infarcendolo di descrizioni minuziose, dettagli piccanti e particolari osceni e imbarazzanti. Anche per degli scaricatori di porto marsigliesi. Alle volte, di fronte all’inadeguatezza della parola, si cimentano in grottesche rappresentazioni mimiche che fanno sistematicamente inorridire coppie di Suore Bianche Canossiane casualmente di passaggio. Questi soggetti parlano sempre a voce bassa, con tono ammiccante, estremamente confidenziale, come se stessero rivelando l’ultimo mistero dei Templari ad una banda di frammassoni della Gran Loggia d’Oriente. Sono maestri nell’arte del pathos, sanno solleticare sapientemente la fantasia erotica degli spettatori, e quando raggiungono il clou della narrazione, lasciano partire dei mugolii di piacere raccapriccianti, udibili fin sulla piazza. E immancabilmente i presenti vengono rapiti da un desiderio quasi incontrollabile, sudano molto, cominciano a lanciare sguardi laidi, barriti e ululati da licantropo, tanto che nella piazza antistante del bar si assiste ad un fuggi fuggi scomposto e disordinato.
Un tempo conoscevo un meccanico, il classico personaggio “basta che respiri”. Di tanto in tanto gli portavo l’auto per un controllo. Ogni volta che una donna passava dalle parti della sua officina, anche lontano ottocento metri, egli cadeva all’istante in estasi, stringeva gli occhi, fiutava l’aria come un cane da trifola e sospirava delle frasi di un’oscenità inenarrabile. Ma tutto ciò solo in presenza di testimoni. Perché in effetti, questi personaggi hanno come unico scopo nella loro triste vita quello di ostentare la propria virilità, di dimostrare di essere più uomini degli altri uomini. In realtà poi, ad una più approfondita analisi, risulta che la maggior parte di questi individui o sono completamente impotenti, o hanno delle turbe omosessuali portentose, sebbene latenti. Un giorno passò davanti all’officina una ragazzina adolescente, quattordici anni al massimo. Eravamo in estate e indossava un paio di shorts che definire minimal è eufemistico. Egli l’avvertì da dentro al cofano della macchina. Alzò il capo, si pulì lentamente le mani dal grasso e puntò lo sguardo dritto sulle terga della ragazza: “Se ce l’avessi tra le mani quella lì… io… io…”. Ma s’interruppe di botto, l’espressione sorpresa e contrariata: “Martina…! Vieni qui un momento…! Come mai non sei a scuola?”. Si trattava della figlia.
Ora, dall’Olanda, uno studio pubblicato dalla rivista scientifica “Hormones and Behaviour” e condotto dall’Università di Groningen sostiene che, al di là dell’aspetto fisico, la sola presenza di una donna farebbe alzare i livelli di testosterone nell’uomo. Ohibò…! E ora come la mettiamo con il tizio del “basta che respiri…”?
L’esperimento ha preso in esame un gruppo di giovani di età compresa tra i 21 e i 25 anni. Ognuno di costoro è stato collocato in una stanza con una donna che non aveva mai visto prima di quel momento: sono bastati cinque minuti scarsi perché il livello di testosterone s’innalzasse in media dell’8%. E ciò che più sorprende è che l’aumento degli ormoni maschili sarebbe del tutto meccanico e involontario, anche in assenza di attrazione (ai ragazzi è stato chiesto se fossero attratti dalla giovane con cui avevano appena interloquito, e i risultati hanno mostrano che la loro opinione a riguardo non ha influenzato l’aumento del testosterone). A voler dar retta agli scienziati, questa reazione automatica e inconscia si innesca per predisporre gli uomini all’opportunità di un possibile accoppiamento. Sarebbe in altre parole un retaggio ancestrale, legato allo stato di natura primordiale, quando la sopravvivenza della specie era una priorità assoluta, e i maschi non andavano tanto per il sottile. Si trattasse anche della “bruttona della grotta di fianco”, come dice Maurizio Milani.
I ricercatori hanno riscontrato questo innalzamento del testosterone dall’analisi della saliva, e l’hanno messo in relazione ad alcuni cambi d’atteggiamento che l’uomo mostra al cospetto di una donna: posizione eretta, spalle ben dritte, tendenza al sorriso, gesticolazione molto accentuata. L’aumento del testosterone sarebbe anche la causa della predisposizione dell’uomo a esagerare le proprie qualità durante una conversazione con una donna: vantarsi del proprio lavoro, carriera, istruzione, reddito e quant’altro non sarebbe altro che l’equivalente della ruota del pavone per conquistare la femmina.
L’uomo quindi, in presenza di una donna subisce inevitabilmente uno sconvolgimento bio-chimico che, al di là delle reazioni più o meno teatrali, ne altera il comportamento. Se poi, oltre alla tempesta ormonale, si associa anche quella emotiva e sentimentale, ecco che saremo davanti a un bell’imbecillone fatto e finito. E sì perché, un’altra recente ricerca condotta dall’Università dell’Indiana, ha dimostrato che gli uomini non sanno minimamente fingere di provare interesse verso una donna, mentre le donne, al contrario, sono abilissime nel dissimulare qualsiasi tipo di reazione. Gli studiosi americani hanno chiesto a un gruppo di osservatori di provare a “scommettere” sul destino di diverse coppie eterosessuali coinvolte in una sessione di “speed dating”. Nella quasi totalità dei casi è emersa l’impossibilità, sia per le donne che per gli uomini, di indovinare il livello di attrazione da parte delle donne che partecipavano al gioco, mentre quello degli uomini è apparso subito a tutti molto chiaro. “Spesso - afferma Skyler Place, il principale autore dello studio - la donna ha mostrato un atteggiamento interessato, sembrava flirtare con chi aveva davanti, ma alla fine è emerso che il suo gradimento nei confronti del ragazzo in questione era scarsissimo. E, fra gli osservatori, nessuno è apparso in grado di interpretare correttamente i gesti delle donne, nemmeno il pubblico femminile”.
I risultati della ricerca sono sconvolgenti: se nel 90% dei casi l’interesse dell’uomo è stato scoperto facilmente, solo nel 10% gli osservatori sono riusciti a smascherare una donna.
Ecco, fate la somma di tutto questo, moltiplicatelo all’infinito, scaraventatelo negli abissi dell’eternità e vedrete solo una piccola, pallida e indefinita parvenza del triste dramma dell’uomo dei nostri giorni.

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