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Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

giovedì 2 maggio 2013

Galanteria e primo appuntamento: come cambiano le mode

Fino a qualche tempo fa andava di moda il modello di uomo duro, burbero, dallo sguardo spietato. Il bel tenebroso immortalato dalla reclame di un famoso dopobarba: “L’uomo che non deve chiedere mai”. Col tempo però, e anche a causa della mutazione strutturale dei ruoli maschio-femmina nella società occidentale, questo cliché si è via via perso, fino a ripiegarsi completamente sulla figura dell’uomo tenerone, ingenuotto e fanciullesco, esemplare di un genere quasi sottosviluppato rispetto alla donna in carriera. Antonio Banderas, fino a qualche anno fa considerato un sex-symbol assoluto, oggi è segregato tra le mura di un mulino di campagna e trascorre felicemente il suo tempo sfornando frollini al latte e miele e conversando amabilmente con una gallina livornese. Che tragedia…! E così, là dove un tempo imperversavano aggressività, virilità, durezza, quali elementi caratterizzanti la carica erotica maschile, oggi si guarda ad altre più delicate doti. La galanteria sopra ad ogni altra. A rivelarlo è un sondaggio condotto dalla Meetic, la più grande community di single in Italia. Dai dati raccolti emergerebbe infatti che i gesti di cavalleria piacciono al 91 per cento degli uomini single italiani e che riceverli è cosa gradita al 94 per cento delle donne. Nella classifica dei gesti più apprezzati vi sarebbe “offrire di accompagnarla a casa” dopo una serata trascorsa insieme, “porgere la giacca quando fa freddo” e “ascoltare senza interrompere”. In una parola un gran bel romanticone. Non pervenute invece voci come “aprire la portiera della macchina”, “regalare fiori”, o “fare il baciamano”. Dispiace. Un gesto sopra ad ogni altro tuttavia riscuote il massimo del gradimento: “pagare il conto al ristorante”. Ed in effetti sarebbe proprio di cattivo gusto, dopo aver cenato a lume di candela, prendere lo scontrino e fare la divisione aiutandosi tra l’altro con la calcolatrice del cellulare. Facendo magari anche le opportune valutazioni: “Si però tu hai preso il dolce, mentre io solo il Fernet…”. Orrore…! Meglio far la bella figura e pagare tutto in contanti (mancia compresa), attingendo dai proprio sanguinosi risparmi. Eppure non è così raro trovare delle donne che si oppongono. Mai e poi mai permetterebbero che un uomo, soprattutto al primo appuntamento, paghi loro il conto. Una volta discussi con un’amica di questa faccenda ed ella mi rispose candidamente: «Ma scusa, è più che naturale…! Se tu permetti ad un uomo di pagarti il conto, poi lui penserà che sia lecito chiederti di andare a letto insieme…!». Sul momento mi sembrò esagerata come asserzione, ma poi, riflettendoci, non potei che darle ragione. Più di una volta in effetti mi è capitato di tornare a casa dopo una serata andata buca e pensare tra me e me: “Ma tu guarda questa…, con quello che mi è costata sta cena…, neanche un bacio…!”.
D’altra parte parliamoci chiaro, tutti gli atteggiamenti più o meno romantici sono tesi a dimostrare il proprio interesse verso il/la potenziale partner, e dunque anche pagare il conto in un determinato contesto, ha scopi esplicitamente seduttivi. Ecco, magari non è proprio così automatico il pensiero, ma qualcosa di vero c’è. La donna che s’impunta per pagare la sua parte intende imporre il suo sistema di valori, dichiara di non voler essere soccombente nel rapporto, si pone su un piano di parità con l’uomo. E questo è un trend sempre più comune non solo a tavola. L’indagine infatti rivela che il classico invito al primo appuntamento non è più incombenza e prerogativa tipicamente maschile: due donne single su tre dichiarano di sentirsi assolutamente a proprio agio nel chiedere ad un uomo di uscire, mentre solo il 16 per cento di queste ritiene che siano ancora gli uomini a dover fare il primo passo. Gli psicologi sostengono che questi atteggiamenti dimostrano un’inversione di tendenza rispetto al passato, con una figura femminile sempre più emancipata e libera di determinare la propria vita. E tuttavia permane il desiderio e il bisogno di attenzioni, premure, gentilezza: l’amore si nutre pur sempre di gesti d’affetto, di tenerezza, di romanticismo.
Ma a proposito di primo appuntamento, non possiamo ignorare un’altra recente ricerca condotta da C-date, il sito internet dedicato alle relazioni “senza compromessi”. Un tempo c'era la classica camporella, ci s'infrattava in una qualche periferia e il gioco era fatto. Oggi invece la moda è cambiata. Dai dati raccolti emergerebbe infatti che coloro che si sono conosciuti grazie ai social network o ai siti di dating on-line preferiscono incontrarsi in luoghi al riparo da sguardi indiscreti. Un intervistato su quattro dichiara di consumare il primo incontro nei pressi di un luogo sacro. Altri invece, puntano su luoghi affollati e anonimi come centri commerciali, musei, gallerie d’arte, parchi. In fondo alla classifica il caro, vecchio appuntamento al cinema. Tra i luoghi sacri, il gradimento maggiore lo riscuotono i cimiteri. E non già per un’esplosione improvvisa di perversione necrofila, quanto perché sui piazzali dei camposanti solitamente non c’è mai nessuno in ore notturne. A seguire vi sarebbero i santuari e le mete di pellegrinaggio fuori dai grandi centri abitati. E per finire i piazzali e i giardini antistanti le chiese (pare che il Parco delle Basiliche a Milano sia uno dei luoghi preferiti per gli amori fugaci e clandestini).
Ma sì, meglio così: risparmio e atmosfera assicurati. D’altra parte ormai il motel, oltre ad esser diventato troppo caro, non va proprio più di moda. Vuoi mettere una notte di passione davanti ad una selva di lumini e lapidi? Non c’è paragone…!

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