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“Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)
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martedì 18 settembre 2012
Ferragosto al Pradaccio
Per Ferragosto si torna su al Pradaccio. Convinco Dominique a salire con me e a suonare per i clienti che qui trascorreranno qualche giorno. C’è tantissima gente, alcuni hanno appena concluso un trekking sulle Apuane condotto da Andrea. Altri invece sono giunti per trascorrere solo un paio di giorni in altura. Dopo una magnifica cena ecco la sorpresa: da un paesino qui vicino, dove era in vacanza, si unisce a noi Bianca, la cantante di “Mila-serve-ai-tavoli”, la band musicale in cui suona Dominique. I due, aiutati da Pier, un musicista provetto di jazz, improvvisano un concerto all’aperto. La scena è illuminata da alcune fiaccole al vento e tutto intorno il pubblico ascolta rapito. Terminata l’esibizione Giovannella mi costringe a leggere alcuni brani de “Il Cialtrone”, l’autobiografia che ho scritto da poco.
Scelgo astutamente i pezzi più divertenti e incredibilmente riscuoto un discreto successo. La serata finisce con Gilberto che prende in mano la chitarra e suona (o meglio cerca di suonare) qualche pezzo dei Pink Floid. Uno strazio mai visto, una delle scene più tristi di tutta la mia vita. Il giorno dopo breve escursione su per i monti e poi pranzo di Ferragosto, con tanto di sangria. Nel pomeriggio visita alla così dicono splendida “casa-museo” e poi gran parte del gruppo prende la via di casa.
Il giorno successivo Dominique ed io ce ne andiamo verso il mare, a Levanto. L’alluvione dell’autunno scorso ha lasciato frane e voragini lungo la cornice e per giungere al mare c’è da faticare non poco.
A Levanto poi la situazione viabilistica è drammatica. Per parcheggiare siamo costretti ad uscire dall’abitato e salire sulle colline. C’è la fiera in paese e una confusione mai vista. Cena a base di pesce e serata conclusa al fianco di una bottiglia.
Al mattino trekking Levanto - Framura. Fa troppo caldo. Tornati alla base col treno bagno rigenerante al mare e preparazione per la serata. Il giorno successivo raggiungiamo in macchina Rio Maggiore, località Biassa, in collina. Da qui, con un bel sentiero all’ombra di folte piante di castagno, giungiamo al mare, dove non abbiamo neanche il tempo di un bagno visto che l’unico autobus di linea che ci può riportare alla macchina è in partenza. Nel tardo pomeriggio siamo sulla via di casa.
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