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“Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)
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martedì 25 settembre 2012
I soldi non fanno la felicità
Almeno questa è la conclusione a cui giunge lo studio condotto dal Department of Housing and Urban Development degli Stati Uniti. A quanto pare i fattori che incidono maggiormente sullo stato di benessere e sulla percezione della felicità sarebbero quelli legati all'ambiente in cui viviamo, sia dal punto di vista naturalistico, sia per quanto riguarda il contesto sociologico. In effetti chi potrebbe contestare il fatto che sia meglio vivere in una zona centrale di una città medio-grande - a misura d'uomo verrebbe da dire - piuttosto che in una periferia degradata di una grande megalopoli. In altre parole se uno è ricco quanto basta, ma vive in un posto squallido, tipo Scampia, è meno "felice" di un povero in canna che vive a Sperlonga. Che poi verrebbe da chiedersi, ma se uno è ricco perché mai dovrebbe vivere in un posto orrendo...! Va beh, limitiamoci alla teoria...! Oggi Repubblica dedica un ampio articolo - a firma di Irma D'Aria - sull'argomento. «QUANTO incide sulla felicità e il benessere individuale il posto in cui viviamo? Secondo un recente studio, che sarà pubblicato domani su Science, stare in un quartiere piuttosto che un altro può fare la differenza non solo in termini di "soddisfazione residenziale", ma anche per la nostra salute e la percezione della felicità [continua a leggere l’articolo].
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