In questi ultimi tempi c’è capitato di incrociare notizie di tutti i generi, ma quella che andrete a leggere tra breve ha davvero del sensazionale. Qualche tempo fa ci siamo occupati della noia, di questo strano stato d’animo che induce le persone a ricercare sensazioni ed esperienze, anche forti, per uscire dallo stallo esistenziale. Ebbene, dagli Stati Uniti arriva ora una strabiliante novità: l’Extreme Kidnapping (rapimento estremo). Adam Thick, di Detroit, rifacendosi ad un film di successo del 1997, The Game, interpretato da Michael Douglas, ha recentemente fondato un’azienda che organizza rapimenti (finti, s’intende) per individui annoiati e in cerca di emozioni forti. Certo la routine quotidiana è una gran seccatura, questo va da sé, e dunque è giusto sondare nuove frontiere. Che emozione mai ci può essere ancora nella classica serata cittadina, consumata tra happy hour chiassosi, pizzerie gestite da finti napoletani e cinema mortiferi? Nulla, ovviamente. E così, per una cifra che oscilla fra i 500 e i 1.200 dollari, ecco pronto per voi un bel rapimento, condito con il classico repertorio associato a tali eventi: minacce con armi da fuoco, insulti, calcioni sul coccige, sberle sul muso, tirate di capelli, spray al peperoncino negli occhi, morsicature sulle mani. Oltre naturalmente allo scotch biadesivo sulla bocca e alla reggetta in plastica per bloccare i polsi. Che meraviglia: finalmente qualcosa di adrenalinico. Poi, a seconda del pacchetto che si è scelto, si possono avere anche altri tipi di prestazioni: lungo periodo di sequestro, con tanto di amputazione del lobo dell’orecchio per il riscatto; telefonate minatorie ai parenti (anche non avvisati dello scherzo); altri generi di sevizie su richiesta, come fustigazioni, privazioni del sonno, inginocchiatoi con ceci incorporati. Insomma, avendo una buona disponibilità economica c’è veramente da sbizzarrirsi. Si, ma come funziona esattamente la faccenda? Basta saldare il conto e fuori dalla porta di Mr Thick ha inizio il rapimento? Niente affatto: una volta firmato il contratto, ve ne tornerete a casa tranquilli e nulla di male vi capiterà (purtroppo): potranno passare anche mesi prima che si realizzi il lieto evento. D’altra parte le richieste sono tante, e il personale specializzato in questo settore è ancora poco. Poi, in una giornata qualsiasi di novembre, quando il cielo plumbeo e la pioggerellina sottile indurranno alla depressione, ecco la gradita sorpresa: due o tre malviventi a volto coperto vi preleveranno direttamente da casa vostra – di solito nell’androne della portineria, così che poi possiate vantarvi con il vicinato – vi faranno assaggiare il calcio della pistola sul cranio e vi caleranno un pesante cappuccio di panno sulla testa. E da quel momento sarà tutto un divertimento.
Mi direte: “Ma dai, infondo è tutta una finzione…! Come si fa ad entrare veramente nella parte del rapito?”. Giusto: ed è per questo che Mr Thick ha pensato bene di ingaggiare dei veri e propri professionisti, con tanto di fedina penale zeppa di reati contro la persona e il patrimonio. I primi ad essere assunti pare che siano stati gli esodati dell’Anonima Sequestri Sarda, rimasti privi di lavoro a causa della crisi. Gli stipendi tra l’altro sono di tutto rispetto, e pare che al termine del servizio i clienti lascino sempre delle laute mance. D’altra parte il rischio c’è: mettete il caso che un’auto della polizia transiti lungo la strada proprio mentre avviene il finto rapimento? Sapete com’è in America, no: prima sparano e poi chiedono “Chi va là?”. E inoltre può sempre accadere che qualche passante reagisca, che ci sia una reazione della cittadinanza. Non succede…, ma dovesse succedere come spiegare ad un branco di iene inferocite che si tratta di una messinscena? Che poi anche per il cliente i rischi non mancano: a parte le ecchimosi, le ferite sanguinolente e le costole incrinate, effetto voluto ed anzi desiderato ardentemente dal contraente, c’è anche la remota possibilità che in luogo del finto rapimento, ne avvenga uno vero. Se per assurdo una banda di veri sequestratori venisse a conoscenza dell’elenco dei clienti in spasmodica attesa del rapimento, non avrebbe forse la via spianata al delitto? Di certo il rapito non opporrebbe alcun ostacolo all’azione, anzi. Salvo poi, rendersi conto che è tutto vero: “Ok ragazzi, siete stati bravissimi, complimenti. Chi mi riaccompagna a casa ora?”. “Chiudi il becco merdone…”. “Amici, il gioco è bello se dura poco…”. E giù una badilata nella schiena.
Che dire, di fronte a tali notizie non resta che sorridere di meraviglia e incredulità. Eppure, a quanto pare, le richieste di rapimenti a pagamento arrivano ormai da tutto il mondo ed il titolare della Extreme Kidnapping è già considerato un prodigioso business-man. A questo punto verrebbe voglia di emularlo anche in Italia. Magari si potrebbe fare qualcosa di meno impegnativo, così anche i costi scendono. Che so, si potrebbe offrire un servizio che preveda martellate sulle dita a domicilio, oppure tagli con la carta sui polpastrelli, o anche pedate nei testicoli con rincorsa su pubblica piazza. I più esigenti potranno optare per il classico gavettone di piscio, o anche per il dentifricio nelle scarpe. Il tutto per, diciamo, dieci euro a prestazione.
Restiamo in attesa di eventuali soci disposti a condividere questa nuova, filantropica attività. È richiesta una buona padronanza del turpiloquio e una discreta propensione al manrovescio.
http://www.usatoday.com/videos/news/nation/2013/04/08/2063033/
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