Per chiudere in bellezza la settimana, abbiamo pensato di regalare alcune perle di inestimabile valore ai nostri lettori. No, se vi aspettate che il pezzo cominci con un commento molto completo sulla performance del Silvio da Santoro, avete sbagliato di grosso: non siamo grandi estimatori del genere e dunque sorvoliamo pietosamente. Oltretutto ultimamente tendiamo alla grande obesità e alla depressione, per cui preferiamo pensare alla salute, piuttosto che continuare a farci del male.
Ci occuperemo invece, tenetevi forte, di tre strabilianti ricerche condotte dal fior fiore delle università del globo terracqueo. Cominceremo subito con la fantasmagorica classifica dei mestieri più “psicopatici” della Terra; cercheremo poi di capire perché gli occhi blu non ispirano grande fiducia; e per concludere ci soffermeremo sui motivi per cui gli uomini preferiscono le bionde.
Lo so, vi starete chiedendo se ciò che andrete a leggere tra breve sono argomenti tratti direttamente dal programma televisivo Kazzenger (di cui nel post precedente c’è un’ampia e articolata antologia tematica), o frutto di pura fantasia dello scrivente. La risposta è no: è tutto reale. Esistono università ed esimi studiosi che veramente impegnano tempo, risorse ed energie su tali incommensurabili capitoli dell’esistenza umana. E noi siamo qui apposta, nel nostro piccolo s’intende, per divulgare questa inestimabile sapienza.
Kevin Dutton della University of Oxford, ha da poco pubblicato un libro dal titolo The Wisdom of Psychopaths: What Saints, Spies, and Serial Killers Can Teach Us About Success, in cui si trova, tra le altre cose, la classifica aggiornata dei mestieri che attirano maggiormente le persone con disturbi della personalità (Great British Psychopath Survey): al primo posto svettano solitari gli amministratori delegati d’azienda, seguiti dagli avvocati e dai giornalisti. Buoni piazzamenti ottengono anche chirurghi, venditori, tutori dell’ordine ed ecclesiastici. Che poi un lettore potrebbe dire: “Bon, passi per gli altri…, anzi altro che psicopatici verrebbe da dire…, ma gli ecclesiastici…?”. Ebbene sì, avete letto bene: ecclesiastici. Tra i mestieri che attirano più potenziali psicopatici in assoluto ci sarebbero anche gli ecclesiastici, quelli del “porgi l’altra guancia” per intenderci. Tutto questo stando ovviamente a ciò che sostiene Mr. Dutton.
Ma chi è in definitiva lo psicopatico? Lo psicopatico è un individuo incapace di provare empatia, privo di rimorso e pietà, tendente alla devianza e portato agli atti di aggressività e violenza nei confronti degli altri. Il tutto celato molto spesso sotto un’apparenza di assoluta normalità. C’è da non dormire la notte. Questo significa che da oggi in poi dobbiamo evitare di salire in ascensore con il nostro avvocato, o sottrarci a confessioni davanti ad un curato, se non accompagnati da una monumentale guardia del corpo? A dar retta agli psicologi sembrerebbe di no, dal momento che le pulsioni presenti in questi soggetti, troverebbero naturale sublimazione nell’attività che svolgono per mestiere. In altra parole, se un chirurgo non facesse il chirurgo, potrebbe in potenza trasformarsi in un novello Jack lo Squartatore, ma visto che già adopera il bisturi per passione e professione, è del tutto innocuo: un po’ come il leone dopo che ha divorato la gazzella di Thompson. Tiriamo tutti un sospiro di sollievo e rallegriamoci. Per converso invece, non dovremmo temere grossi guai, nemmeno per assurdo, da insegnanti, infermieri e terapisti: pare che tra costoro il numero degli squinternati sia quasi irrilevante. Salvo eccezioni naturalmente.
E passiamo al secondo argomento: Karel Kleisner dell’Università Charles della Repubblica Ceca ha indagato su quali tratti del viso ispirano maggiormente fiducia nel prossimo, con particolare attenzione sull’effetto del colore degli occhi e sulla forma del volto. L’illuminante ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista PLOS ONE ha evidenziato, senza ombra alcuna di dubbio, che sia per le donne sia per gli uomini, gli occhi blu ispirano meno fiducia di quelli castani. Riguardo alla forma del viso viceversa, gli uomini non hanno trovato differenze, mentre le donne ritengono più fidato un volto maschile arrotondato, con labbra e zigomi grandi. Ecco, io di fronte ad una notizia di questo tenore resto senza parole e lascio al lettore ogni possibile valutazione. L’unico spunto che riesco a trovare, e proporre, è questo: per quale arcana legge fisica i mass media riescono a interessarsi di questo genere di notizie? Qual è lo scopo di tale nozione, quale l’utilità per il progresso dell’Umanità? Misteri assoluti dell’Empireo.
Ma proseguiamo oltre e andiamo a concludere con il più enigmatico dei misteri della storia evolutiva della specie umana: perché gli uomini preferiscono le bionde? Uno studio diretto da Aaron Sell dell’Università della California e pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, sostiene che i capelli chiari donerebbero alle donne così tanta aggressività e determinazione, da indurre gli uomini a essere più deferenti e rispettosi nei loro riguardi. I capelli biondi in altre parole, fossero anche effetto di ossigenazioni avariate o tinture tossiche e di infima qualità, conferirebbero alle donne maggior grinta, risolutezza e forza di volontà, tanto da comportare, come effetto riflesso, un maggior rispetto verso di loro da parte degli uomini. E questa particolare qualità cromatica tra l'altro, pare che avvantaggi le bionde anche nel conseguimento dei propri obiettivi rispetto ad altre donne brune, rosse o a pois che siano: d’altra parte, si sa, maggiore è la stima e il rispetto che ci circonda, maggiore sarà la forza e la tenacia con la quale ci porremo di fronte alle sfide.
Che poi verrebbe comunque da obiettare che “rispettare” non significa per forza di cose “preferire”. Un uomo può rispettare una donna, ma al contempo può preferirne un’altra: se poniamo caso Rosy B. fosse bionda potrei anche averne maggior rispetto e provare più deferenza (anche se è tutto da dimostrare…), ma continuerei a preferire Monica Bellucci. Anche sotto tortura. O no?
Ma questi, come si sa, sono discorsi da tignoso e volgare qualunquista.
E dunque, “fiato alle trombe Turchetti”, in alto i calici: viva la scienza, viva la ricerca.
Decenza però, mi raccomando.
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