“Un viaggiatore, invecchiando, accumula sulle spalle sempre più viaggi, specialmente quando attraversa il terreno del ricordo in cui si diventa pellegrini del tempo oltre che dello spazio, un luogo dove i paesaggi fisici si fondono con quelli temporali. Percorriamo una strada, entriamo in una città, passiamo davanti a un caffè o a un hotel, e magari sentiamo storie e ricordi che si risvegliano. Allora si fa avanti il nostro passato, cui sono spuntati i piedi: ‘Là, l’ho conosciuta là’. Oppure, ‘Ecco dov’è, è qui che lui mi ha raccontato dell’incidente’. Dal momento che ogni giornata vissuta viene sottratta al totale che ci è stato assegnato, le reminescenze possono costituire la nostra più alta ricompensa: vivere un solo istante un gran numero di volte”.
(Le strade per quoz – in giro per l’America, W. Least Heat-Moon, Einaudi Editore).
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