Vivo da anni nel cremasco, ma solo qualche giorno fa, andandomene a spasso per la campagna, mi sono imbattuto nel cartello qui a fianco. Questa zona per secoli è stata contesa tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia. Il potere del Doge, fino a tutto il ‘700, si estendeva su queste terre e si arrestava all’Adda. E di fatti Renzo de I Promessi sposi, in fuga da Milano perché accusato per la ribellione contro i “profittatori”, solo attraversando il fiume può dirsi in salvo. Ecco, sono passati secoli, moti del 1830, del 1848, Guerre d’Indipendenza, Risorgimento…, e ancora Prima Guerra Mondiale e poi Seconda Guerra Mondiale…, e morti…, tanti morti…! Il tutto nel grande sogno visionario di unire questa nostra nazione umiliata e offesa da sempre…! Ed ora che ce l’abbiamo fatta, ecco che qualcuno salta su e chiede (anzi pretende) che si torni come ai vecchi tempi: confini, dogane, gabellieri, monete diverse, statuti diversi, eserciti armati gli uni contro gli altri («Ehi… chi siete? Da dove venite? Sì, ma quanti siete? Un fiorino» - Non ci resta che piangere). Come se la panacea di tutti i mali d’Italia fosse quella di separarsi. E poi, chissà come mai, queste spinte secessioniste, vengono fuori così prepotenti solo ora che l’economia del nord-est sta andando a picco. Quando il Pil negli anni ‘80 viaggiava al 10 per cento, nessuno che avesse nulla da dire contro “Roma ladrona”. Come a dire, va ora in onda la più classica delle guerre tra poveri…!
Va be’, speriamo che si risolva tutto con una grande risata (“tanko” docet); o meglio, in ottemperanza allo spirito patrio, speriamo che si risolta tutto a tarallucci e vino…!
P.S. Chissà se i colpi di doppietta sul cartellone erano veneti o lombardi…?
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