Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

martedì 11 novembre 2014

VERGOGNA

Io non riesco proprio a capirlo questo Paese (lo scrivo ancora con la “P” maiuscola… non me ne capacito): davvero verrebbe voglia di espatriare assistendo alle turpitudini che si realizzano giorno dopo giorno sotto gli occhi dei cittadini… Ultima tra tutte, la vicenda del terremoto dell’Aquila del 2009. Nessuno colpevole per quelle 309 vittime, rimaste sotto le macerie, dopo che qualcuno di molto autorevole aveva detto loro più o meno: “Andate pure a dormire tranquilli…, che tanto non accadrà nulla”. E poi sappiamo com’è andata a finire.
Ecco, di fronte a tutto questo, lo Stato - e di conseguenza l’italiano medio - non fa che indignarsi…, o meglio “… si costerna, s’indigna, s’impegna… poi getta la spugna con gran dignità”, come direbbe De Andrè. E insieme all’indignazione, urla al vento la più gettonata tra tutte le parole più inutili del nostro tempo: VERGOGNA

 Avviso ai naviganti: dato che in Italia nessuno si vergognerà mai di nulla - rassegnatevi all’idea - , tutte le imprecazioni tipo “vergogna”, “vergognatevi”, “dovete solo vergognarvi” etc etc… sono del tutto inutili. Oltreché, alla lunga, fastidiose.
Tenetevi la vostra indignazione - altra parola abusata - e fatevene una ragione…!

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