Avete mai visto la pubblicità di BEBA
C (nome inventato ovviamente) in televisione? Negli ultimi giorni si
può osservare su quasi tutte le emittenti, e in diverse fasce di orario e
ascolto. Di cosa si tratta? Semplicissimo:
si vede una modella vestita da astronauta - senza il casco - che corre con
sguardo truce (e vorrei anche vedere, visto quello che l’attende) lungo dei
corridoi illuminati da luci al neon. Dove va la modella? La sua è una missione
speciale: al secondo piano di uno stabile c’è una signora di mezza età che soffre di una
stitichezza cronica e potenzialmente clamorosa. Ebbene, la nostra modella -
bellissima peraltro - è la personificazione di una supposta effervescente in
grado di portare sollievo alla disperata…! Come termina la vicenda? Come tutte le storie a lieto fine, anche questa si conclude in allegria: “Missione compiuta”.
Devo ammettere che la prima volta
che ho visto questa pubblicità sono scoppiato a ridere senza pudore. Anche perché
ad accompagnare le immagini sovviene una grafica animata che illustra il
percorso della suppostona… e l’effetto che provoca nell’apposito pertugio. Se l’intento
dei pubblicitari era quello di rapire l’attenzione del telespettatore, ci sono
pienamente riusciti. Onore al merito.
È un po’ di tempo che
faccio caso a questi tipi di reclame, e non per motivi legati alla mia
motilità intestinale che - grazie a Dio - è più che soddisfacente. Il fatto è
che ultimamente se ne vedono da per tutto, sulle televisioni, sul giornali, sui
settimanali…, ovunque. C’è la pulzella, meschina, che soffre le pene dell’inferno,
ma poi arriva l’amica intelligente che le consiglia un vasetto di yogurt al bifidus
attivo - ne ha una scorta da far impallidire la dispensa di Fantozzi traboccante di pane - e il terribile
dramma trova un finale scoppiettante; c’è la cantante sudamericana che fa la
danza del ventre per dimostrare che lei, sempre grazie a qualche piccolo
aiutino, ha un ottimo rapporto con la sua “regolarità”; e poi ci sono quelli
che si rivolgono ai rimedi naturali (erbe, bacche, pozioni magiche…); quelli
che si abboffano di confetti lassativi; quelli che divorano chili e chili di
prugne secche della California, infarinati di portentosa mannite. E nonostante ciò, la stitichezza è ancora tra noi …, una disgrazia che non intende abbandonarci!
Ecco,
io non saprei dire se tutti questi tristi problemi sono un fenomeno legato ai
nostri tempi (stress, inquinamento, cibi velenosi etc…) o se anche le
generazioni prima della nostra hanno sofferto alla stessa maniera. So solo che
l’industria del settore - e quella pubblicitaria al traino - stanno facendo
affari d’oro. Con quali risultati proprio non saprei: bisognerebbe lanciare un
sondaggio (“stitici di tutto il Mondo fateci sapere qualcosa…”)
Tuttavia,
se mi è consentito un consiglio ai nostri lettori che soffrono di questo tragico disturbo, mangiate LENTICCHIE. Da fonte più che certa… pare che siano
portentose…!
P.S. Quante
monete avranno dato a quella splendida modella per questa strabiliante
performance interpretativa? Mah… chi può dirlo…?!?! Però sono convinto che se
avessero affidato a qualcuno di noi la parte, sarebbe stato molto più
convincente il messaggio… Tipo v’immaginate il sottoscritto…, o anche il Trucido (testa grossa)…, che arriva con la cartelletta sottobraccio e le
bollicine tutto intorno…, e bussa alla porta di quella disperata che non fa la
popò da una settimana - e che vi guarda con una faccia tremendamente sofferente
ed angustiata…???? Io sarei scoppiato a riderle in faccia, senza ritegno. Mi
sarei buttato a terra e mi sarei rotolato come un bacherozzo acciaccato! Avrei
fatto impazzire il regista…, peggio di quello di Febbre da cavallo (“Col
fischio…? Senza fischio…?” - “Cacciatemelo via…”)
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