Dipingere il mare, la sua vastità, l’idea che dell’infinito e tuttavia anche della prossimità vi s’inscrive, è cosa che nel XIX secolo assume una rilevanza difficilmente dimenticabile. Se a nord sono le visioni fortemente spirituali di Friedrich o le tempeste baluginanti e magmatiche di Turner, a sud la costa del Mediterraneo, e naturalmente il suo immediato entroterra provenzale, sono il punto d’incontro di più generazioni di pittori francesi, sicuramente cinque, che dall’ambito del classicismo prima e del realismo poi, si tendono fino alla dissoluzione del colore nella materia mirabile di Bonnard quasi al confine con la metà del XX secolo.
La mostra di Palazzo Ducale vuole studiare, facendo ricorso a circa 80 dipinti provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, questo itinerario magico dentro il colore, che a Van Gogh fece così scrivere: «Colore cangiante, non sai mai se sia verde o viola, non sai mai se sia azzurro, perché il secondo dopo il riflesso cangiante ha assunto una tinta rosa o grigia.»
Io sapevo di questa Mostra, ma non mi andava di andarci da solo. Si potrebbe andare due giorni a Genova, un giorno dedicato al museo/i e uno per visitare la città...
Dipingere il mare, la sua vastità, l’idea che dell’infinito e tuttavia anche della prossimità vi s’inscrive, è cosa che nel XIX secolo assume una rilevanza difficilmente dimenticabile.
RispondiEliminaSe a nord sono le visioni fortemente spirituali di Friedrich o le tempeste baluginanti e magmatiche di Turner, a sud la costa del Mediterraneo, e naturalmente il suo immediato entroterra provenzale, sono il punto d’incontro di più generazioni di pittori francesi, sicuramente cinque, che dall’ambito del classicismo prima e del realismo poi, si tendono fino alla dissoluzione del colore nella materia mirabile di Bonnard quasi al confine con la metà del XX secolo.
La mostra di Palazzo Ducale vuole studiare, facendo ricorso a circa 80 dipinti provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, questo itinerario magico dentro il colore, che a Van Gogh fece così scrivere: «Colore cangiante, non sai mai se sia verde o viola, non sai mai se sia azzurro, perché il secondo dopo il riflesso cangiante ha assunto una tinta rosa o grigia.»
Abbiamo tempo fino al 1 maggio...
Leo, ci sei già andato?
RispondiEliminaIo sapevo di questa Mostra, ma non mi andava di andarci da solo. Si potrebbe andare due giorni a Genova, un giorno dedicato al museo/i e uno per visitare la città...
RispondiEliminaConcordo pienamente con Maurizio, che per chi non lo sapesse, è il mio miglior amico.
RispondiEliminama sai che non lo sapevo?
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