- Mi sa che non parto.
- Meteo?
- Sì. Gli altri sono decisi a partire. A me sembra una follia.
- Già…
- Mi spiace solo non rivedere la Giò.
- Che vuoi, la vedrai più avanti.
- Il fatto è che la salute… sai la salute se te la giochi così…
- Certo, meglio giocarsela a lavorare…
- Oggi ho preso un caffè al bar… c’era una barista nuova… che dire, avrà avuto minimo la quinta taglia! E poi tutto il resto… Sono uscito e mi sono sentito una merdaccia.
- Dovevi prendere un
Fernet: avresti fatto colpo.
- Mah…, secondo me non capiva, non era italiana. Ad occhio sudamericana, una cosa troppo esagerata, da far incazzare.
- Guarda, non dirlo a me…! La primavera mi sta risvegliando gli ormoni…! Il che è già un miracolo: ero convinto che si fossero ormai estinti come i berlusconiani…
- A me la primavera rompe solo i coglioni.
- Oh e perché mai?
- Si corre, si corre, sempre per un guadagno inferiore, sempre più vessazioni burocratiche…, balena all’orizzonte la chiusura…
- Noooo, anche nel tuo settore? Tu…, tu che sei sul ramo…
- Ecco bravo, taglio il ramo su cui mi trovo.
- Ma si dice sul ramo o nel ramo? Sul ramo potrebbe confondersi con uno scimmiotto del Borneo.
- In effetti non c’avevo pensato.
- E la tipa che ti hanno presentato al matrimonio del tuo amico? Vi sentite?
- Ma quando mai, non ho mica il numero. La prossima volta che vedo chi me l’ha presentata tasto il terreno. Chiedo che impressione le ho fatto. Cazzo, mi sembra di essere tornato alle elementari!
- E meno male: cos’è, vuoi rinchiuderti già in un residence anni azzurri?
- Del resto sono bravo a tastare il terreno (essendo giardiniere: ndr).
- Anche a tirare il rastrello, s’è per quello…
- Facciamo una società io e te. Io bevo gasolio e sputo fuoco, tu passi con il cappello e raccogli i soldi…
- E nei momenti vuoti faccio la sagoma per il lanciatore di coltelli. Che poi sarebbe mio zio di Buccinasco.
- Perfetto, così le donne presenti si azzufferanno per noi.
- Giusto, ben detto: cadranno ai nostri piedi.
- 49 anni e sparare di queste robe…, e come se non bastasse in maggio ho un altro matrimonio: quasi quasi mi do malato. Uveite bilaterale.
- Ma va là…, ai matrimoni si acchiappa un casino. Soprattutto le damigelle d’onore.
- Certo, come no…!
- Si sa che le damigelle d’onore vanno in cerca di emozioni forti…! Non hai visto il film
Quattro matrimoni e un funerale? È matematico.
- Bella emozione forte che sono (io).
- Ma scherzi? Io ho sempre fatto la mia porca figura ai matrimoni. Una volta mi sono infrattato con la ragazza di un mio cugino di secondo grado. Parrucchiera e damigella d’onore. Lei ovviamente, non lui.
- E sì, immagino…! E tuo cugino?
- Ah guarda, per me lui è come un fratello.
- A sì…? Sei proprio certo al cento per cento di quello che dici?
- Può sembrarti assurdo, e lo capisco, ma l’ho fatto solo ed esclusivamente nel suo interesse: dovevo capire se lei era la donna giusta per lui.
- E quindi, bocciata?
- No no, e perché mai? Sono fatti l’uno per l’altra…
- Oggi mi hanno presentato una tipa ad un party…, non mi ricordo neanche il nome…
- Andiamo bene…
- E per giunta era anche carina…
- Ottimo: lei é carina, tu c’hai i soldi… Siete a posto.
- Una festa di compleanno di un cliente (che conosco poco). La compagna ha questa amica single e decide di combinare ‘sto incontro. Per fortuna c’era altra gente, però quanto imbarazzo. Io non sono fatto per ‘ste robe… In fondo ho sempre sognato di incontrare casualmente una ragazza spigliata, gentile, dall’aspetto gradevole, che non mi trovasse eccessivamente repellente (cit.).
- Le hai detto che suoni?
- Ma va a cagare, va…
- Hai fatto bene: poteva essere una mossa controproducente dato il tuo non ancora eccelso livello artistico…! Le hai lasciato almeno il tuo numero?
- Macché, secondo me era più imbarazzata di me. In compenso ho fatto due chiacchiere con le amiche che, essendo già accasate, si sono mostrate spigliate e di spirito. Sempre così succede.
- Già, questa è la triste verità… Vorrei provare a consolarti, magari suggerendoti di aggrapparti alla fiasca. Ma temo che, così come per la chitarra, il consiglio si risolva in una debacle.
- Lasciamoci così, senza rancore. È meglio.
- Allora com’é andata?
- A cosa ti riferisci in particolare?
- Non dovevi uscire con una tipa?
- Mi sa che ti confondi. O sfotti…
- Ma io non capisco, sei un bel ragazzo (sì be’, magari proprio bello no… diciamo gradevole), hai una posizione, sei simpatico, generoso, pieno di premure e attenzioni… Ma cosa cazzo va trovando ‘sta qua?
- Lei ama le storie complicate, lontano da casa, che arrechino problemi: dovresti saperlo che le cose normali alle donne non piacciono.
- Oh mamma, e dire che non è più una ragazzina. Ma ciula, almeno?
- Secondo me molto poco.
- E lo vedi allora: è sempre quello il problema. Però ciula… Ne avete parlato delle sue ciulate? Potrebbe essere un buon modo per rompere il ghiaccio.
- Grazie del consiglio, sei sempre più prezioso… E comunque no, non ne abbiamo parlato: ne parla appena alle sue amiche.
- E tu come fai a saperlo?
- È venuto fuori che tempo addietro ha avuto una storiella con un tizio di Parma. Gli ha prestato anche dei soldi, dato che era un miserabile. Doveva andare in vacanza, poverino. Da solo! E lei glieli ha prestati!
- Ma allora è pure deficiente…
- Ad ogni modo ho comprato la moto: usata ovviamente.
- Ecco bravo…, metti su un bel giubbotto di pelle strappato, fatti crescere la barba… e cerca di puzzare di vino (meglio se
Barbera). Magari ci vede un po’ di sano farabutto pure in te…
- Grazie del suggerimento. Metto subito in pratica.