Per tutti gli appassionati della montagna e della letteratura di montagna, ecco un’occasione imperdibile:
Corriere della Sera e Club Alpino Italiano presentano la “Biblioteca della montagna”, una nuova iniziativa editoriale dedicata a tutti gli appassionati di alpinismo.
Da Bonatti a Messner, da Buhl a Kammerlander, i grandi alpinisti raccontano le loro imprese più estreme sulle vette del Pianeta. La forza e la bellezza della natura, la passione e il coraggio degli uomini che l’hanno sfidata in una selezione di 20 volumi.
Il primo volume in uscita sarà Montagne di una vita di Walter Bonatti.
Nel libro, il famoso alpinista scomparso nel 2011 ripercorre la storia delle imprese che hanno costellato i quindici anni della sua grande stagione alpinistica fino alla sofferta decisione di chiudere con il mondo della montagna, ma non con l’avventura, dedicandosi all’esplorazione dei luoghi più selvaggi della Terra.
I volumi successivi saranno in edicola ogni sabato, a partire dal 28 dicembre, a € 8,90 più il prezzo del quotidiano.
Ecco i primi dieci titoli:
28 dicembre: Walter Bonatti - Montagne di una vita
4 gennaio: Reinhold Messner - Parete Ovest
11 gennaio: Hans Kammerlander - Appeso a un filo di seta
18 gennaio: Silke Unterkircher - L’ultimo abbraccio della montagna
25 gennaio: Simone Moro - La voce del ghiaccio
01 febbraio: Hermann Buhl - È buio sul ghiacciaio
8 febbraio: Mauro Corona - Il volo della martora
15 febbraio: Emilio Comici - Alpinismo eroico
22 febbraio: Kurt Diemberger - K2 Il nodo infinito
01 marzo: Joe Simpson - La morte sospesa
Di questi libri ho letto il primo, quello di Bonatti, il terzo, ovvero quello di Kammerlander e il decimo, cioè La morte sospesa. Bonatti oltre ad essere un grandissimo alpinista, forse il più grande di tutti i tempi, era anche un ottimo scrittore. Il che è una vera rarità nel campo della letteratura di montagna. Spesso infatti, leggendo libri di questo genere, mi sono trovato a pensare: “Ma perché gli alpinisti non si affidano ad uno scrittore vero (o anche ad un giornalista esperto) per mettere nero su bianco le loro straordinarie avventure, invece di cimentarsi in un’arte a loro estranea”. Gli scritti di Bonatti sono coinvolgenti, pieni di suspense, sembra di essere lì con lui appeso ad una parete mentre scorrono veloci le pagine. La vicenda del K2 tuttavia ritorna un po’ troppo spesso nelle sue memorie, e il livore causato dal torto da lui subito in quel lontano ’56 prende sovente il posto della leggerezza che caratterizza generalmente la sua penna. Ma per il resto è un gran piacere leggere delle sue avventure al limite della fantascienza. Come quella volta che rimase appeso ad una parete per due ore, impossibilitato sia a scendere sia a salire. Fino a che, con un lampo di genio e di disperata temerarietà, lancia verso l’alto una corda con su dei nodi e affida la sua vita ad un’esile speranza di tenuta della presa. Fantastico. Libro consigliatissimo.
Appeso ad un filo di seta, di Kammerlander, l’ho letto qualche anno fa. E non mi ha entusiasmato. La fissa di voler scendere a tutti i costi dall’Everest con gli sci, come se si trattasse di una qualsiasi pista di discesa di Courmayeur, mi ha indispettito. La vetta del Mondo è un simbolo e non si può profanare con queste sciocchezze.
La morte sospesa, viceversa, pur non potendosi definire stilisticamente una meraviglia letteraria, narra di una storia veramente straordinaria. Due amici affrontano una vetta, la raggiungono, ma tornando indietro uno dei due si rompe una gamba…! E da qui tutta una serie di vicissitudini estremamente coinvolgenti. Come disse tempo fa Elettra, “la storia è talmente fica che se pure l’avesse scritta un analfabeta, sarebbe comunque affascinante”.
Confermo e sottoscrivo.
Fonte: http://www.cai.it/index.php?id=31&tx_ttnews%5Btt_news%5D=1902&cHash=a43b1bd119e798891a6b42e76e62d173
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