Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

mercoledì 16 luglio 2014

Eroi dei nostri tempi

Il nostro blog, lo sapete, da qualche mese sta seguendo le gesta “eroiche” di Darinka Montico, la splendida camminatrice solitaria che, partita da Palermo a marzo, sta risalendo la Penisola a piedi (e senza un centesimo in saccoccia). La protagonista di questa impresa epica, dopo aver attraversato la Sicilia da nord-ovest a sud e a est, ed aver spuntato un passaggio gratis a bordo di un traghetto di linea Messina - Reggio Calabria (il “Caronte” di turno, di fronte alla richiesta di uno strappo sull’altra riva senza nulla a pretendere, pare che abbia detto: «E chi sono io per interrompere il tuo viaggio…»), ha seguito tutta la statale ionica fino a Taranto; da qui è scesa poi nel Salento (Gallipoli, Leuca, Otranto ect…) per poi risalire verso Lecce, Brindisi e Ostuni. Ieri è arrivata a Bari. Totale chilometri fino ad ora: 1474.
Cosa l’attende ora? Difficile dirlo: come dice giustamente Darinka, “quando si fa un viaggio a piedi è sempre difficile fare programmi”. Da quello che ho capito, a Dari-Supertrump non dispiacerebbe dare un’occhiata a Matera (Patrimonio dell’Umanità) e poi prendere la via di Napoli. Dopo di allora è davvero impossibile immaginare l’itinerario che la porterà verso casa.
Questi quattro mesi di viaggio sono stati raccontati quasi quotidianamente da lei stessa nel suo blog, e sono un affresco pittoresco di un’umanità solidale e aperta verso il prossimo (anche se non manca qualche piccolo episodio spiacevole, come è normale che sia). Tanti chilometri, tanti luoghi visitati, centinaia di persone incontrate, storie ascoltate, e storie raccontate. Uno scambio continuo di esperienze nomadi, così come era un tempo, quando per le genti la strada era casa.
 
Nelle ultime settimane poi, il blog ha preso a seguire l’impresa “folle” di due giovani di Roma (Simona e Daniele), alle prese con il giro del mondo in bicicletta: “Dai sette colli ai sette passi”, questo il nome del progetto. E sì perché non ci si poteva limitare a fare un semplicissimo giro del mondo (quello lo fanno già in tanti…); qui i nostri eroi si cimenteranno in un’ avventura ai limiti delle possibilità umane: ovvero, il transito sui sette passi di montagna più alti del mondo (il più alto di tutti, nell’Himalaya, supera abbondantemente i 5000 metri). Fantastico, non trovate? 100 mila chilometri da percorrere, 50 paesi da attraversare, quattro anni in giro sulla bicicletta. Strepitoso: è talmente surreale come progetto, che verrebbe voglia di partire subito con loro.
Simona e Daniele sono partiti da Roma sabato 12 luglio: per l’occasione è stata organizzata una grande festa in loro onore in Piazza del Campidoglio, con la presenza del Sindaco Marino. Tantissima gente, appassionata e non della bicicletta, ha voluto così salutare la partenza di questi due pedalatori intrepidi. Il primo tratto di strada, fino a Formello, è stata una specie di passerella: poco più di 30 chilometri. Qui c’è stata un’altra cerimonia di saluto benaugurante. Dal giorno dopo in poi, Simona e Daniele hanno cominciato a fare sul serio. Le loro biciclette, le cui borse - anteriori e posteriori - pesano quasi 40 chilogrammi, sono transitate per Sutri, Viterbo, Bolsena (Lago), Acquapendente; ed ora sono in Val d’Orcia, nei pressi di Pienza. Vale a dire uno dei luoghi paesaggisticamente più belli del mondo. Nei prossimi giorni continueranno a seguire l’antica Via Francigena, superando Siena, Firenze e a seguire gli Appennini. Il loro primo grande appuntamento sarà con il Colle del la Bonette, nelle Alpi francesi. Sarà il primo dei passi montani da affrontare. Quale strada percorreranno per arrivarci? Non si sa. È probabile che decidano di passare dalla Liguria, ma non è ancora certo. Come che sia, è intenzione mia e dell’amico Lorenzo, intercettarli durante la loro risalita, e fare 3-4 giorni di strada insieme a loro. Se tutto va bene il ricongiungimento avverrà tra il 24 e il 25 luglio. Sarà nostra premura raccontarvi tutto: come al solito.

Un grande in bocca al lupo a tutti e tre.

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