Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

giovedì 28 luglio 2011

Tutti a Valloria per il "Listoanno"

Amici carissimi,

Prima che scappiate tutti verso le meritate vacanze agostane, mi preme ricordare, che il primo week end di settembre (vale a dire 2-3-4 settembre), si terrà il primo raduno nazionale de "Il Listone" che per l’occasione abbiamo deciso di chiamare “Listoanno” (o se preferite “Compleone”). La sede prescelta è quella di Valloria, presso la casa dello zio di Laura. Valloria (Vallis Aurea, perché l’olio - dal colore dell’oro - è stata la ricchezza di questo borgo), come alcuni di voi sanno, è un paesino di poche anime (47 per l’esattezza) immerso nelle verdi e ubertose colline di Imperia, circondato da olivi a perdita d’occhio.

E’ posto a 437 metri s.l.m. e dista da Imperia una quindicina di chilometri. Dal balcone della casa che guarda a oriente si vede il mare, soprattutto al tramonto, quando il sole con i suoi colori infuocati si riflette nelle azzurre acque del golfo. Tra le altre caratteristiche che contraddistinguono Valloria vi sono i famosi portoni delle case dipinte da artisti provenienti da ogni dove: nel dedalo dei suoi caruggi scopriremo 126 opere d’arte: 126 porte dipinte.

Sarà l’occasione per raccontarci le vacanze appena trascorse, cammineremo tra sentieri abbandonati, arriveremo al mare e qui prenderemo l’ultimo bagno della stagione. E poi gusteremo la cucina locale e abbandonandoci ai calici freschi e dorati programmeremo le prossime gite autunnali.

L’idea è partire venerdì pomeriggio: da Milano ci vogliono circa tre ore. Cena al ristorante “La porta dei sapori”.
Al mattino sveglia con calma (sicuramente si farà tardi la sera..quindi…) e discesa verso il mare. A Dolcedo (sette chilometri da Valloria) c’è un autobus che ci conduce fino a Imperia. Ritorno a Valloria nel tardo pomeriggio sempre in autobus.
La sera decideremo insieme se riprovare le prodezze culinarie di Lorenzo (che già tanti successi hanno mietuto in primavera) o tentare altre vie…!

Domenica rientro a casa da definire.

Accorrete numerosi.

La Tradizione dello Spaudo. Si narra che se un “Foresto” sposava una ragazza del paese doveva in qualche modo risarcire i giovani locali con una somma di denaro che veniva poi spesa in dolci e vino. Anche i vedovi che si risposavano dovevano pagare lo “Spaudo”: sennò diventavano vittima dei “ciaravui”, che consistevano nel fare baccano sotto le finestre degli sposi finché lo sposo non avesse pagato (www.valloria.it)

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