Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

lunedì 6 settembre 2010

Piccola disavventura

Ciao a tutti, prima della cena di venerdì prossimo, giusto per aveve un ulteriore spunto di discussione (nel caso non ce ne fossero abbastanza, ma non credo!) ho pensato di postare la seguente esperienza, fatta con il Mauri di Prato durante l'ultimo wk di agosto, durante una gita alla Diga del Gleno (tradizionale meta in Valle di Scalve a BG)
Allego la descrizione del Mauri, che è più che fedele, poi alla fine, alcune mie considerazioni.
Si tratta di una risposta ad una mail, il tono quindi è discorsivo, Ya chiedo vena, la prox volta laveremo i panni in Arno, eh??

"Il venerdì sera abbiamo visitato Bergamo Alta, non c'ero mai stato e mi è piaciuta molto.
Il sabato siamo andati a Gleno, siamo arrivati velocemente alla diga e poi siamo saliti fino ad un rifugio (ndr Tagliaferri). Dopo un lauto e squisito pasto siamo ridiscesi e poi risaliti alla vetta tre confini (Pizzo 3 Confini, q.2824), alta quanto un Triglav. Poi abbiamo cercato di tornare alla diga facendo un anello, ad un certo punto però non c'era più corrispondenza tra i segni che trovavamo e i sentieri della mappa, così abbiamo deciso di fare un fuori pista per tornare più rapidamente alla diga, affidandoci in parte ad ad alcune dritte che ci aveva detto il rifugista. Quindi siamo saliti ad un passo, abbiamo fatto una valutazione a spanne e abbiamo iniziato la discesa ripida con vista sul lago. La discesa però si è presentata più ardua del previsto così c'ha preso il buio mentre eravamo a 200 mt sopra il lago. Il fatto è che non si riusciva più a vedere a distanza, per cui c'era il rischio di scendere fino ad un qualche precipizio. Così abbiamo deciso di passare la notte e riprovare la mattina. E' stata la notte più lunga della mia vita, non finiva più, un freddo boia, ci siamo ricoperti di tutto quello che avevamo negli zaini, ben poca roba purtroppo. Soprattutto Enrico, che era in pantaloncini corti. Sembrava un albero di natale. Ha indossato lo zaino, la carta dei sentieri, sacchetti di plastica, degli scontrini :-)... io ho indossato anche una felpa che avevo trovato lungo il percorso e che avevo raccolto per toglierla da lì, che fortuna. Se avessimo avuto un cappellino invernale e dei guanti sarebbe stato più facile sopportare il freddo. L'esperienza è servita a farmi scoprire che in cielo accadono cose strane, di notte con gli occhi sgranati dall'insonnia per il freddo si vedono un sacco di strani oggetti luminosi, alcuni sembrava si muovessero a zig zag. Un paio di stelle cadente mi hanno tranquillizzato, ho prontamente desiderato di riuscire a tornare vivo a casa il giorno dopo, anche perchè Enrico aveva durante il giorno programmato di portarmi a mangiare il pesce dalla Pelosetta, per cui non vedevo l'ora di dare soddisfazione al mio palato. Fortuna che i temporali che lampeggiavano in lontananza sono rimasti a debita distanza. Quindi una notte fredda ma almeno asciutta.
La mattina dopo non è stato difficile trovare una via di discesa ed evitare il salto roccioso. Poi ci siamo fatti una lauta colazione e i patimenti per il freddo sono stati presto dimenticati. Sinceramente è stato divertente. Però ammetto che non siamo normali. La proporremo al Listone con la sigla LA o LFP (Listone Avventura o Listone Fuori Pista) nel caso ci fosse qualche matto deciso a riprovare l'avventura :-) Scherzi a parte, la lezione che ho imparato è questa: io e enrico non dobbiamo andare in giro per le montagne insieme da soli :) Comunque quelle zone, alpi orobie, sono davvero molto belle. Sono contento del wk grazie Enrico :) A presto M."

bello e fedele il racconto, un grazie anche al Mauri, per il piacevole wk, faccio ora alcune mie considerazioni:
- la montagna è sempre un rischio, specialmente se si sopravvalutano le proprie capacità;
- ci è andata bene, merito della fortuna ma anche della calma e delle decisioni in tutto condivise;
- se si percorrono zone non ben conosciute è bene andarci sempre ben atrezzati, sia come
indumenti che come dotazioni specifiche (almeno 2 cartine, orologio con altimetro, bussola,
Lorenzo insegna, a propoposito Lò me ne compri uno come il tuo, stesso prezzo però! grazie)
- stare sempre calmi e con grande pazienza studiare la situazione, probabilmente una soluzione
è proprio dietro l'angolo, solo che non si vede . . .
- per ultimo ma più importante di tutto, andare in gruppo con guida esperta (ed ovviamente
mai da soli, sopratutto per i cercatori di funghi, viste le recenti esperienze . . .)

Per le foto della gita nella valle del Gleno:
http://picasaweb.google.com/111657819659693841855/ValleDelGleno#

Grazie a tutti, ci vediamo venerdì
Piazza BG

6 commenti:

  1. Ma Enrico, non vi si può lascire soli un attimo che combinate guai....! Vabbè, tutto è bene quel che finisce bene.
    P.S. Ma non dovevamo andare su ai Laghi Gemelli?

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  2. Ciao Ya,
    i Laghi Gemelli non scappano,
    ora in pista c'è la Val Grande e le Apuane.
    Iscriviti!
    Ciao a domani!
    Enrico

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  3. siete troppo pericolosi quando escogitate i vostri fuori pista o vedete sentieri immaginari dove non esistono.... chissà se in val grande riuscirete a stare dietro alla guida ufficiale?

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  4. hahahahahahahahahaha...vorrei postare il commento ma la foto del praticello "acciaccato" mi fa troppo ridere, scusate...ma sembra proprio il rifugio di due bestiole!SIETE DUE SCELLERATI!!Nemmeno io,rinomata per azioni scellerate, avrei saputo fare altrettanto!!Ma la bussola?cartina igm?frontale???Comunque almeno ne siete usciti indenni ed sicuramente avete la consapevolezza che con la montagna non si scherza MAI. Cosa che purtroppo tendiamo a dimenticare. Già prevedo le vostre prossime uscite: mi raccomando non dimenticate la tenda..non si sa mai...

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  5. meno male che la prossima uscita in val grande oltre a Enrico e Mauri ci sarà una guida vera altrimenti col cavolo sarei andato!!!! :)
    se ti perdi in val grande non ti trovano più!

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  6. ieri ho visto North Face al cinema: mette l'ansia, ma mi è piaciuto. Sicuramente è utile per ricordarsi che in montagna non si può scherzare o prendere alla leggera, e a volte ce ne dimentichiamo, solo perchè fino ad oggi ci è andata sempre bene... ringraziando il cielo!

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