Prova


Non preoccuparti della pioggia, lasciala cadere” (Marco Brignoli, Rifugio Baroni al Brunone, Sentiero delle Orobie Orientali)

domenica 25 luglio 2010

Ospitalità fino all’estremo

Quando frequentavo l’università avevo una casa in affitto a Sesto San Giovanni con altri due amici. Fu un periodo straordinario anche se il rendimento degli studi crollò sotto il limite di guardia: tre esami in due anni. L’abitazione, sita al piano rialzato, dava sulla strada. Il portone d’ingresso era diventato un optional: si entrava direttamente dalle finestre. Una sera arrivarono i Carabinieri avvisati da alcuni condomini che, vedendo diversi figuri saltare dalle finestre, credettero che si trattava di una rapina. L’episodio non ci sconvolse più di tanto e dunque ogni sera continuò la baldoria: era un happening senza sosta. Una mattina venne a casa Mirko e mi disse senza mezzi termini: “stasera devi lasciarmi libera la casa. C’ho una tipa per le mani!”. Io ho sempre considerato l’ospitalità sacra e dunque ho accettato ponendo una sola condizione, quasi paterna: “d’accordo, però prima me la presenti, portala qua oggi pomeriggio”. Intorno alle 17.00 si presentarono tutti e due. Dopo due chiacchiere misi la moka sul fuoco e mi allontanai per un momento. Qualche istante dopo sentii un soffio violentissimo. Mi affacciai in cucina e tutto ciò che apparve sotto il mio sguardo era ricoperto di polvere di caffé sparata dalla moka a cui avevo dimenticato di mettere il filtro. Anche Mirko e la ragazza erano completamente anneriti e non avevano neanche la forza di dire mezza parola. Io scoppiai a ridere come un idiota e dissi: “porca miseria, ora mi tocca ritinteggiare i muri!”. E aggiunsi: “si però, visto che ti presto la casa, tu poi vieni a darmi una mano, d’accordo!”. Dopo qualche anno la ragazza sarebbe diventata sua moglie. (Da "Considerazioni sullo stato dell'Umanità").

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